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EDITORIALE DEL GIORNO
Il Milan che fa il Milan
Trovato! Trovato finalmente quello che vogliono i tifosi: la squadra che gioca da squadra, gli schemi, le giocate, i gol. Il Milan che vince, che fa gol, che si diverte, che ci diverte.
Vabbè chiaro e facile, a tutti piace vincere. Piace anche all’allenatore ed alla società che ovviamente ci provano dall’estate a perseguire, inseguire, cercare la via della vittoria. Come il tutto vada a quagliare la domenica di Ognisanti nella città Santa se non ha del miracoloso almeno del misterioso, certamente sì. E’ vero che Mister Mihajlovic ripeteva che le vittorie, non brillanti ma con qualche visibile progresso contro Sassuolo e Chievo, avrebbero migliorato l’autostima e abituato alla vittoria. E’ vero che qualche sconfitta lasciava comunque l’impressione che qualche cosa di più si meritasse. In ogni caso, anche i più ottimisti vedevano lenta la crescita del gioco e nelle convinzioni, ma d’incanto, stupendo i più, ecco apparire un Milan determinato e compatto come non si vedeva da anni. Quanto la forma della Lazio, un po’ spaesata per la verità, ci abbia concesso lo scopriremo solo vivendo il campionato, ma non sarebbe strano accorgersi che lacune e difetti siano stati accentuati dal pressing e dal ritmo dei rossoneri. Finalmente la squadra ha espresso un gioco armonico, un’unità d’intenti, una compattezza che solo a qualche settimana fa sembrava utopia. Ma soprattutto una continuità di concentrazione durata tutta la partita. Dall’inizio della stagione ci siamo dovuti accontentare di metà gara: un tempo fatto bene che non sempre riusciva a rimediare o a capitalizzare quello che succedeva nell’altro. Il fatto che siano stati fin dall’inizio alterni i tempi “sbagliati”, evitava critiche alla preparazione fisica, focalizzando i problemi nell’approccio mentale. Tutto questo all’Olimpico non s’è visto. Dai primi minuti s’è avuta subito l’impressione di una gara ben approcciata, convinzione che è aumentata di minuto in minuto sfociando nei gol, fino agli ordinati momenti finali, c’è sempre stata una squadra unita negli intenti e nei movimenti dove tutti si aiutavano e incitavano. Sono stati trascinati anche quei pochi elementi che han bisogno di essere influenzati dal trend positivo per dare il meglio. Abbiamo così rivisto un Cerci che s’era perso dai tempi del primo Torino di Ventura, ed è sembrato migliorato l’approccio di De Sciglio da cui compagni e tifosi però si aspettano ancora qualche step, soprattutto a livello difensivo. Il giovane Donnarumma quindi è sembrato irrilevante, come succedeva una volta ai portieri rossoneri. Menzione speciale a Mexes che ogni anno riconquista il posto – in questo caso per l’inopinato K.O. di Alex che comunque stava facendo bene – e che regala gol importanti, spesso decisivi. Ancor più per i suggerimenti, i consigli e gli incitamenti per i compagni della difesa, dando poi l’esempio a tutti, con un atteggiamento e una mentalità positiva e vincente. Regalo in più per chi è efficace e incisivo per indole come Bonaventura e Bacca.
Ed eccoci quindi in corsa per il campionato, sicuri del posto Champions… Mmm no, forse stiamo correndo un po’ troppo. Non possono essere scomparse per magia tutte le problematiche, tutti i dubbi, tutte le differenze e le distanze con squadre che sono più avanti di noi nella costruzione di un progetto. Finalmente però si è visto quale sia la strada, o meglio, come si possa percorrerla per tornare ad essere protagonisti. Pressing, raddoppi, movimenti negli spazi, coesione e volontà, in una parola cuore: così emergeranno le qualità tecniche dei singoli attuali e di quelli che rientreranno. Forse si potrà anche perdere – qualche volta, poche volte, spero mai – ma dando sempre filo da torcere, ritornando a far paura. Si ritroverà il gioco e la mentalità vincente. Così si potrà riconquistare i tifosi, che ritorneranno, dovranno ritornare allo stadio per vedere ed incitare una squadra che fa la squadra, il Milan che fa il Milan.
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