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EDITORIALE DEL GIORNO
Milan: il pareggio romano chiude un incolore girone
Cari Tifosi Rossoneri,
il pareggio romano, nell’anticipo di sabato, che chiude un incolore girone d’andata con una somma di 29 (magri) punti in classifica, giunge dopo un brutto primo tempo col solito pessimo approccio Rossonero alla partita e, invece, al termine di un sorprendente vibrante secondo tempo, nel quale è stata più volte sfiorata la vittoria corsara.
Tutto questo in una giornata di campionato che ha visto proprio ben otto vittorie esterne, alcune sorprendenti come quella del Sassuolo in casa della capolista Inter (che lascia il primo posto al Napoli di Sarri, Campione d’inverno e si fa contemporaneamente raggiungere al secondo posto dalla Juve, alla nona vittoria consecutiva) una sola vittoria interna, quella del Carpi sull’Udinese e, appunto, il pareggio capitolino del Milan.
A poco più di tre giorni dall’incontro dell’anno propriocontro il Carpi, in Coppa Italia, che può schiudere al Milan la (auto)strada per la finale primaverile di Roma, oramai vero traguardo della stagione Rossonera.
Tutto questo, sommato ai magri 29 punti che proiettano un risultato finale potenziale di 57/58 punti (analogo a quello del 2013/14 e che non portò neanche all’Europa League, ma ….all’allontanamento di Seedorf, che di punti nel girone di ritorno ne aveva totalizzati 35!) impone alcune riflessioni.
Riflessioni serene e realistiche. Senza sterili autoproclami o utopie.
Che Milan è quello del girone d’andata? Alla luce di quello che si è visto, quale speranza di continuità può dare questa squadra? Soprattutto, vista la “rosa” attuale, dove può arrivare? Quali sono le prospettive in termini tecnici e di prospettiva per il girone di ritorno? E quali sono i reali obiettivi, ora che anche il più ottimista tra i Tifosi non può non considerare che è impensabile rimontare 11 punti ad Inter e Juve e che, quindi, il tanto sbandierato traguardo della Champions League è svanito inesorabilmente per il terzo anno consecutivo? Vi sono possibilità di migliorare la “rosa” in questo mercato di gennaio? Ed in caso affermativo, quale reparto necessita di un intervento?
Cerchiamo di rispondere a questi interrogativi.
E’ un Milan impalpabile, quello del girone d’andata, che ha evidenziato qualche sussulto interessante, pochi a dire il vero, in un contesto anarchico di grigiore assoluto. Un Milan che ha, si, un’ossatura di squadra potenzialmente giovane e brillante (e ci si augura non venga scardinata!) ma che annovera, al contempo, in “rosa”, tutta una serie di ex o mezzi giocatori, come Cerci, Montolivo (rinnovargli il contratto sarebbe da…codice penale!), De Jong, Mexes, Zapata, Nocerino e qualcun altro ancora. Un Milan che il mister ha prima presentato con il trequartista in un 4-3-1-2 per poi portarsi sul 4-3-3 ed infine trovare riparo, finalmente, nel più logico 4-4-2. Un girovagare di schemi che ha prodotto confusione assoluta negli addetti ai lavori Rossoneri e che è stata la prova tangibile dell’inadeguatezza, rispetto all’ambiente, del nuovo tecnico.
Quanto alla speranza di continuità, sia di gioco sia di risultati, siamo assolutamente pessimisti, anche se ci auspichiamo di sbagliare. E, del resto, come potrebbe essere il contrario considerate le sconfitte maturate con tutte le squadre di vertice, l’incapacità di battere Carpi e Verona, la circostanza che, eccetto l’incontro con la Lazio all’Olimpico e con la Sampdoria a San Siro (entrambe le squadre erano in una fase di crisi assoluta!), negli altri 17 incontri la squadra non ha mai avuto il pallino del gioco per l’intero arco dei 90 minuti?
C’è solo da sperare …e basta!
Ove possa arrivare questa squadra non è dato sapere. Certamente l’obiettivo del sesto posto è alla sua portata, anche se rimane difficilissimo da raggiungere se non si cambia marcia. Prospettive per il girone di ritorno, quindi, magre, se, appunto, non si innesta un’altra marcia.
L’ Europa League rimane un obiettivo da raggiungere, in un modo o nell’altro, magari tramite il pertugio della Coppa Italia, competizione ove si impone il raggiungimento della finale. Non vincere mercoledì, eliminando il Carpi, significherebbe…licenziare l’allenatore. Quanto meno.
Quanto al mercato di gennaio, smetterla di cristallizzarsi sui ritorni (sempre negativi!) e, soprattutto, sul solito triangolo Preziosi-Sabatini-Raiola e guardare anche altrove (..c’è un mondo da conquistare, melius… da vedere!) e modellare la “rosa”, con l’innesto di un centrale di assoluta affidabilità, giovane e di prospettiva, da affiancare a Romagnoli e di due centrocampisti centrali, anch’essi giovani ed affidabili.
E poi vendere, vendere, vendere tutti i mezzi giocatori che albergano, con le commistioni più strane e deleterie per i Colori Rossoneri, a Milanello.
In questo modo, indipendentemente dal raggiungimento del traguardo Europeo, si sarà fatta chiarezza.
E non è poco.
Si potrebbe ripartire da qui.
Buona settimana decisiva, Grandissimi Tifosi!
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