Milan: i fattori da valutare

Fabio Conte

Grande curiosità per l’esordio di Cristian Brocchi sulla panchina del Milan. L’improvviso esonero di Mihajlovic ha lasciato dei giocatori perplessi e sconfortati, ma forse, qualcuno sollevato.

La decisione del Presidente ha sorpreso media e tifosi, e anche i pretoriani che s’erano espressi decisamente per il tecnico serbo.  Brocchi ha dimostrato di essere una persona intelligente e non arrogante e, complici i tempi ristretti,  è arrivato a scelte quasi obbligate, ovvie direi. La rosa, non tutta di grande qualità, aveva portato Mihajlovic a scegliere, con pochissime alternative, la squadra titolare, significativo è che in serie A, la squadra che ruotato meno gli uomini sia proprio quella rossonera. Questo però ha permesso di dare  al gruppo di Mr. Brocchi una base importante per poter predicare la sua filosofia ad una squadra già affiatata, nel bene e nel male, e con un amalgama abbastanza consolidato. Tutti han risposto bene al cambiamento, vuoi per reazione, vuoi per stimolo, e hanno disputato contro la Sampdoria una partita vivace, che è cresciuta per intensità fino a portare alla vittoria, col gol di Bacca.

Sono diversi i fattori che portano a sperare che questa chiamata, inaspettata ed imprevista fino a 10 giorni fa, possa avere i crismi di un’avventura positiva. Il fatto che sia appunto un’Avventura  che parte come breve e  intensa, che se presa con la giusta positività potrà dimostrare che le convinzioni di calcio studiate si  possano trasformare in reali schemi vincenti. Tutto questo senza rischiare troppo visto che se non dovesse andare come auspica Brocchi, nessuno lo potrebbe accusare del mancato miracolo, visto le poche partite a disposizione. Gli Allenamenti che il mister sta impostando per poter trasmettere la sua idea di calcio, che sembra consapevole e studiata. Se il 5% delle sue convinzioni che spera d’aver trasmesso dopo una settimana di Milanello, si ripeterà crescendo in percentuale, forse riusciremo a capire se  ci saranno i crismi di una carriera importante, se la scommessa potrà essere piazzata. Mi è sembrato che l’applicazione mostrata in campo e gli abbracci ed i sorrisi a fine partita dimostrino di un’Amicizia sincera e schietta che molti sembrano esprimere al mister, che da giocatore prima, e da frequentatore della prima squadra come allenatore della primavera poi, deve evidentemente essersi fatto voler bene con atteggiamenti generosi e chiari, sempre positivi.

Il fattore B, saltando le facili battute dei due o tre interisti che mi leggono, si basa su Mister Brocchi, che ha speso parole gentili e generose su chi l’ha preceduto, e ha scelto un modo tranquillo ma sicuro di proporsi e di giocarsi le sue chance. Mario Balotelli, che pure aveva disputato una buona partita con la Juve,  ha fatto trasecolare fan e detrattori con una gara intelligente, tosta e volenterosa. Credo che la sua rincorsa su un avversario, Dodò, e il recupero della palla dopo un suo errore, senza fallo, senza fatica, come fosse un Niang qualsiasi, rimarrà nella negli occhi dei tifosi come quello che poteva essere e non è stato, e chissà se mai lo sarà. Il Presidente Berlusconi, ha calato un asso, per interrompere un gioco che non gli piaceva. Dopo la sorpresa, e dopo le recriminazioni bisogna dar atto che più di una volta, contro tanti pareri, alla faccia degli scettici, ha poi avuto ragione lui: e se ci avesse azzeccato anche sta volta?

Altro fattore rilevante è che per tanti questo periodo, potrebbe essere l’ultima Chance per rimanere, riproporsi, realizzarsi, conquistare qualcosa con la maglia rossonera. Scenari nuovi sembrano sorgere all’orizzonte, e potrebbero rivoluzionare l’approccio al futuro e al prossimo mercato. Così non fosse, sempre di rivoluzione si potrebbe trattare, dando spazio ai giovani come auspica la linea presidenziale. Quindi, poche partite di sudore e sangue per chi ha veramente cara la maglia del Milan: c’è una qualificazione da raggiungere e c’è soprattutto un trofeo in palio, l’unico in Italia a parte lo scudetto, ormai di sola pertinenza della Juventus da molto, troppo tempo. La Coppa Italia, proprio contro i bianconeri è il miraggio per far sì che una stagione altalenante e appena sufficiente possa trasformarsi in una vincente di rilancio. Infine un’impressione, una sensazione. Ma non è che tra gli schemi e i sistemi tattici, Mr. Brocchi non sia anche un seguace, di uno dei più famosi, predicati da Arrigo Sacchi? Quel “Occ, pasiensa e bus del Cul“ che bisogna sempre ricordare, che è mancato molto alla precedente gestione, che mi pare si sia affacciato nella partita di domenica, e che fa parte dell’ABC, nel calcio e nella vita. per poter far bene. Il fattore C serve eccome e speriamo che Brocchi l’abbia previsto nel suo sistema di gioco.

RIPRODUZIONE RISERVATA

1,695 Visite totali, nessuna visita odierna

Commenti

commenti