Milan: vincere per cantare

Fabio-Conte

La Coppa Italia va alla Lazio, che aveva eliminato sia Milan che Inter. Vincendo la settima, solo Juve e Roma ne hanno di più, la squadra di Simone Inzaghi si qualifica per l’Europa League, approdo sicuro a un discreto bonus da parte dell’Uefa.

L’Atalanta di Gasperini invece esce dalla finale con la grande delusione per il trofeo sfumato, con una squadra un po’ sulle gambe e comunque non più brillante, ma anche con la rabbia per un grave errore arbitrale che avrebbe potuto cambiare l’esito della partita. Oggettivamente certi errori in tempo di Var sono poco comprensibili. Un fallo dovuto alla dinamica del gioco, un’entrata sul pallone, possono avere un’interpretazione diversa sul campo o dalle immagini televisive. Un tocco di mano invece è sempre meglio valutabile dalla Var, soprattutto come nel caso di ieri sera, quando è diretto verso la porta. La decisione sull’eventuale ammonizione, che sarebbe stata la seconda, poteva non essere automatica, ma sul fallo di mano non si capisce perché Calvarese alla Var, non abbia richiamato Banti almeno a una valutazione allo schermo.

Si vedrà se Gasperini riuscirà a trasformare la rabbia in determinazione per l’Atalanta o se lo scoramento della coppa persa acuirà le tossine che cominciano a sentirsi dopo la lunga cavalcata che ha portato i bergamaschi al quarto posto. Fulcro della stagione sarà la partita con la Juventus, pronta a celebrare la festa scudetto, Juve femminile compresa, nell’ultima partita della stagione allo Stadium. I bianconeri sono virtualmente in vacanza già da un po’ e hanno disputato le ultime gare a mo’ di esibizione col solo Cristiano Ronaldo motivato dalla classifica cannonieri. Grazie a lui hanno evitato le sconfitte contro Inter e Toro. Se una magra figura era concessa l’hanno già consumata con la Roma e quindi sarebbe brutto, per i tifosi juventini, non festeggiare l’ottavo campionato consecutivo, il quinto di Allegri (mai nessuno come lui), senza vincere contro la squadra che li ha eliminati dalla Coppa Italia.

Ovviamente siamo qui per parlare di Milan ma la lunga premessa è dovuta al fatto che, ammesso e non concesso i rossoneri riescano a battere il Frosinone, la sfida di Torino sarà cruciale per il futuro del Milan e dei milanisti. Diverse saranno le dinamiche di mercato, di gestione, di scelte se il campionato li vedrà raggiungere l’agognato quarto posto, o un tranquillo ma deludente quinto oppure, addirittura, un fastidioso sesto posto che in virtù della vittoria della Lazio di ieri vorrebbe dire preliminari di Europa League. Ovviamente la classifica cortissima potrebbe anche portare a essere fuori da ogni qualificazione, ma pensiamo positivo visto che il Frosinone è già retrocesso aritmeticamente mentre la Spal è già salva. Questo però permetterà alle due squadre di giocare senza patemi d’animo, libere nello spirito e nella testa. Testa che invece dovrà essere ben concentrata per i rossoneri anche per quelli che l’avranno mozzata, metaforicamente, a fine stagione da un nuovo piano tecnico che sarà comunque inevitabile, anche se differente a seconda dello scenario al quale si approderà. Credo che le varie alternative siano state analizzate dal Fondo Elliott, cioè da Gazidis, ma sono sicuro che nulla sia stato ancora deciso e sia tutto molto in divenire, sia per quanto riguarda Gattuso o Leonardo che per i giocatori. Mercato fermo dunque e parola al campo, che non sarà solo quello di San Siro però. Ma a San Siro, in casa, la squadra avrà solo un risultato per continuare a sognare e per ringraziare i tifosi e la Curva Sud in particolare, che l’ha sempre sostenuta, anche nei momenti più difficili, e sempre accompagnata in maniera nutrita e sonora, sia in Italia che in Europa. Una curva che meriterebbe di far risuonare di nuovo i suoi cori negli stadi più prestigiosi d’Europa. Crediamoci.

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